La storia
Capodimonte è una Reggia
Il sito nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l’Alcova pompeiana. E poi ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellane, armi, sete e arazzi..
Capodimonte è un Museo
Tutto ha inizio con la Collezione Farnese, già famosa nel Cinquecento, che Carlo di Borbone eredita dalla madre e porta con sé a Napoli nel 1735, desiderando di sistemarla in questa reggia in collina. Nel tempo, la collezione si arricchisce con le acquisizioni delle famiglie reali, con le opere provenienti da chiese e conventi napoletani, con importanti doni da parte di collezionisti privati. Tra Sette e Ottocento Capodimonte diviene tappa obbligata del Grand Tour d’Italia, durante il quale giovani intellettuali e aristocratici provenienti dai paesi europei visitavano la reggia per goderne le bellezze artistiche e naturali.
Capodimonte è la casa della porcellana
Tra gli edifici antichi del Real Bosco è ancora visibile la Real fabbrica della porcellana, nella quale si produceva dal 1743 quella nota ancora oggi come Porcellana di Capodimonte. Nelle sale del museo si ammirano cornici, specchi e statuine. Il capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759. Sono inoltre esposte splendide porcellane e candidi biscuit della Real Fabbrica di Napoli voluta da Ferdinando IV di Borbone, come La Caduta dei Giganti e il Carro dell’Aurora.
Il Museo di Capodimonte ha molte anime, e tutte meritano una visita!
Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Bellini, Botticelli, Masaccio, Mantegna, Rosso Fiorentino, Correggio, Parmigianino, Lotto, i fratelli Carracci. E ancora Goya, El Greco, Luca Giordano, Ribera, Artemisia Gentileschi, Van Dyck, Simone Martini, Warhol, Gemito.
Visitare Capodimonte è come percorrere un manuale della storia dell’arte in Italia dal Duecento al Novecento e oltre.
Nelle sale si incontrano i capolavori degli artisti di ogni scuola pittorica italiana, quella toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana ma anche importanti presenze straniere come Brueghel e gli altri Fiamminghi.
E poi le sculture, la raccolta grafica e gli oggetti preziosi.
Un pò di date
1735 – IL MUSEO
Dal 1735 re Carlo aveva dato disposizione per il trasferimento a Napoli delle collezioni farnesiane ereditate dalla madre Elisabetta Farnese. Si trattava di consistenti raccolte, costituite da dipinti, disegni, bronzi, oggetti d’arte e d’arredo, medaglie e monete, gemme, cammei e vario materiale archeologico.
1738 – INIZIO LAVORI DELLA REGGIA
Il 10 settembre 1738 si inaugurarono i lavori per la Reggia. Carlo nel 1734 aveva conquistato Napoli e Sicilia, e immediatamente dispose la costruzione del nuovo Palazzo Reale di Capodimonte: era la prima dimostrazione materiale della sua volontà di rendere il Regno a tutti gli effetti sovrano e indipendente dalla Spagna.
1739 – CONSERVAZIONE RACCOLTA
Nel 1739 una commissione di esperti fu incaricata dal Sovrano di studiare la più idonea sistemazione di una parte delle raccolte giunte da Parma: si stabilì di riservare ai dipinti le sale esposte a mezzogiorno e verso il mare, perché più asciutte e meglio illuminate, mentre per i libri, le medaglie e gli altri oggetti furono scelte le cosiddette “retrostanze”, che affacciavano verso il bosco.
1758 – LE PRIME SALE
Solo nel 1758, però, furono ultimate al piano nobile le prime 12 delle 24 sale destinate alla biblioteca, al medagliere, alla pinacoteca e alla raccolta di antichità.
1799 – IL SACCHEGGIO
Prima del saccheggio operato dai napoleonici nel 1799, i dipinti ammontavano a ben 1783; infatti, oltre alla collezione farnesiana, erano già esposte le opere della collezione borbonica. I francesi se ne portarono via più di 300.
1860 – MUSEO NAZIONALE
Dopo l’Unità d’Italia, il Palazzo Reale di Capodimonte viene riorganizzato con lo scopo di farne una Galleria di Arte Moderna.
1884 – GALLERIA DI ARTE MODERNA
Dopo una serie di acquisti di dipinti e sculture di artisti viventi, la Galleria arriva a contare 605 quadri e 95 sculture.
1949 – LA RINASCITA
Il Ministero della Pubblica istruzione approva il progetto che prevede il trasferimento delle raccolte di arte medievale e moderna dal Museo Nazionale (attuale MANN) alla Reggia di Capodimonte, la cui Galleria era stata chiusa da anni.
1957 – LA NUOVA STRUTTURA
Viene inaugurata la nuova struttura intitolata Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte.